Un nuovo modo di vivere l’ageing nelle aziende: prendersi cura di un genitore anziano è come fare un master

Life Based Value, la società HR-tech co-fondata da Riccarda Zezza, lancia il nuovo master digitale che valorizza gli effetti positivi dell’esperienza del caregiving traducendola in efficacia e competenze utili sul lavoro.

Milano, 14 novembre 2019 – Il 73% dei dipendenti di un’azienda si prende cura di un familiare[1]: da oggi questa esperienza diventa fonte di competenze professionali a disposizione delle aziende. Succede con CARE, il nuovo master digitale in competenze soft lanciato oggi da Life Based Value, l’azienda HR-tech co-fondata da Riccarda Zezza, che crea soluzioni innovative per lo sviluppo delle persone. Attraverso il metodo del Life Based Learning, il master mette in evidenza per la prima volta al mondo le opportunità di sviluppo personale e professionale generate dal prendersi cura dei propri genitori.

Anche se è difficile individuare un’unica parola che traduca in italiano il termine caregiver, “colui che si prende cura di qualcun altro”, questa condizione è tutt’altro che insolita. 7 lavoratori su 10[2] in un’azienda, negli Stati Uniti, fanno parte di questa categoria, dedicando in media 24 ore a settimana alla cura di un familiare anziano, disabile, malato o non autosufficiente. Se consideriamo l’Italia il 30,5% degli over 50 dichiara di essere caregiver. In particolare, il carico di cura verso gli anziani e i non autosufficienti sembra pesare maggiormente sulle spalle delle donne: Il 34% di queste si occupa di genitori anziani e non autosufficienti. Se consideriamo solo gli uomini invece tale percentuale scende a 28,6%, un segmento comunque non irrilevante[3].

Questi dati sono destinati a crescere, considerando anche il progressivo invecchiamento della popolazione e le aziende non possono più ignorare questa dimensione, anche perché farlo comporta ingenti costi di turnover e perdita di talenti.

In questo contesto nasce CARE, il primo e unico master per i caregiver lavoratori, che trasforma l’esperienza di cura verso un genitore fragile in palestre di competenze soft. Seguendo un format analogo a quello del master per i genitori, che in quattro anni è stato utilizzato da oltre 8.000 madri e padri in 70 aziende, con un miglioramento delle competenze fino al 35% e un aumento di ingaggio per l’85% dei partecipanti, il nuovo CARE fa scoprire ai lavoratori caregiver nuove competenze e risorse, aumentando il loro benessere e la competitività delle loro aziende. Il master applica la metodologia del Life Based Learning, con 9 moduli digitali ricchi di contenuti interattivi e “missioni real-life”, che usano la vita reale come palestra di formazione esperienziale. Il master consente così di sfruttare anche in ambito lavorativo il naturale miglioramento di alcune delle competenze legate all’esperienza della cura, come:

  • Nel rapporto con gli altri e con l’ambiente esterno: gestione dello stress, gestione del rischio e dell’errore, saper prendere decisioni, empatia, delega, creazione di alleanze;
  • Nello sviluppo personale: gestione del cambiamento, flessibilità e agilità mentale, orientamento al risultato, pazienza e perseveranza, saper dare e ricevere feedback, consapevolezza;
  • Nell’autorealizzazione e senso di sé: iniziativa e self-direction, osservazione, sperimentazione, integrità, leadership, fiducia in sé, autoconsapevolezza.

Si stima che la formazione in competenze soft dei dipendenti porti a un aumento della produttività del 12%, un talent retention del 10% e un ritorno sull’investimento del 250%[4].

Per questo tipo di formazione le aziende spendono ogni anno in Italia oltre 1 miliardo di euro. Life Based Value propone una nuova modalità di formazione alle soft skill, non più insegnata nelle aule, ma che trae origine dalla vita, con numerosi vantaggi. Innanzitutto, i dipendenti sono più motivati ad apprendere perché si tratta di una formazione collegata ad esperienze reali e di forte rilevanza per loro, e non teorica; i feedback poi sono continui ed immediati e le occasioni di apprendimento quotidiane. È, infine, una formazione “ecologica” perché scopre e fa usare risorse che le persone hanno già, senza bisogno di “aggiungere altro”. Tutto questo è in sintesi il metodo del Life Based Learning, già sperimentato con successo da oltre 8.000 persone.

“Dopo aver dimostrato nei fatti che diventare genitore è un vero e proprio master, siamo pronti a cambiare un altro punto di vista che oggi sta causando enorme malessere nelle persone e perdita di risorse per le aziende” – dichiara Riccarda Zezza, CEO di Life Based Value. “I lavoratori over 50 si trovano sempre più di frequente ad affrontare la situazione di prendersi cura di un genitore bisognoso e questo è incredibilmente ancora oggi uno stigma e fonte di isolamento e stress. In realtà, come dimostrano numerose ricerche, prendersi cura di qualcuno può essere un’eccezionale esperienza di formazione, e prendersi cura in particolare di un genitore è un’opportunità unica di sviluppo personale. Perché le aziende dovrebbero buttare via queste risorse?”

Le oltre 70 aziende che hanno già adottato le soluzioni offerte da Life Based Value si stanno rendendo conto che la chiave del successo oggi è riconoscere e valorizzare i diversi ruoli che le loro persone ricoprono in contemporanea nella vita, consentendo loro di portare “tutto di sé” anche sul lavoro. Le società già pronte per mettere a disposizione dei propri dipendenti il nuovo Master CARE sono numerose; tra esse anche Danone, MSD Italia, Siram Veolia e Trenord-Gruppo FNM e che hanno scelto di diventare “LIFE READY”, pronte cioè a riconoscere il valore aggiunto delle esperienze di vita dei propri dipendenti.

“Sono profondamente convinta del fatto che sempre più la formazione in azienda passi attraverso attività esperienziali e di vita: i corsi di formazione non sempre riescono a trasmettere quanto invece la maternità e la paternità insegnano in maniera del tutto naturale. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di aderire a MAAM nel 2017, – inserendo il Master per i neo-genitori all’interno delle nostre iniziative di successo a supporto della genitorialità, un percorso lanciato internamente a partire dal 2011 e culminato in una Parental Policy innovativa e basata sull’ascolto delle nostre persone e dei loro bisogni. Per questa ragione oggi abbiamo deciso di supportare il lancio di CARE. Crediamo infatti che prendersi cura di un familiare, che si tratti di un figlio o di un genitore anziano, possa potenziare o addirittura costruire soft skills essenziali per lavorare in maniera efficace e produttiva”. Sonia Malaspina, HR Director South Europe Danone Specialized Nutrition

 “I cambiamenti e le sfide imposte da un contesto esterno sempre più mutevole e incerto, possono essere affrontate solo grazie allo sviluppo di competenze convergenti: collaborazione, scambio, diversità. In questo senso, crediamo che uno strumento come CARE, possa rappresentare una ulteriore ‘palestra’ attraverso cui abbandonare schemi rigidi e preimpostati e allenarci nella gestione della complessità e del cambiamento, nutrendo la nostra attitudine alla innovazione continua e continuando nella nostra missione di Inventare per la vita!”. Michelangelo Ceresani, HR Executive Director MSD Italia

“Siram Veolia conferma il continuo investimento nella crescita professionale dei suoi 3.000 collaboratori su tutto il territorio italiano attraverso una serie di iniziative per lo sviluppo delle company capability (mentoring, opening innovation, formazione). In questa ottica, stiamo implementando questo percorso attraverso il quale miriamo alla creazione di un network collaborativo, unito da Valori condivisi e da una ragion d’essere che mira al bene comune. Siamo felici di aggiungere alla nostra inclusion roadmap anche il master CARE di Life Based Value perchè crediamo fortemente che le esperienze importanti nella vita privata, come il prendersi cura di figli e/o genitori, possano essere valorizzate anche sul lavoro in quanto ci permettono di migliorare la perseveranza, l’autostima e la performance”. Emanuela Trentin, Amministratore Delegato di Siram Veolia

 “FNM e Trenord sono state le prime aziende, nel settore del trasporto ferroviario in Italia, ad aver aderito al master per valorizzare le capacità acquisite dai dipendenti quando diventano genitori e visto il riscontro positivo avuto, siamo lieti di poter estendere a tutti i colleghi una nuova opportunità che lega l’innovazione digitale alle esigenze più personali. Siamo convinti che le persone, per poter lavorare serenamente, debbano essere accompagnati, come molti a loro volta fanno già con i propri parenti. Per noi aver cura della persona vuol dire questo, mettere al centro del lavoro la persona, dal momento più felice in cui diventa genitore ai momenti più impegnativi quando occorre sostenere i propri cari nei momenti più difficili. Per questo aderiamo fin da subito al Master CARE”. Andrea Gibelli presidente di FNM e Marco Piuri AD di Trenord e Direttore Generale del Gruppo FNM

[1] Joseph B. Fuller, Manjari Raman, “The Caring Company”, Harvard Business School
[2] Joseph B. Fuller, Manjari Raman, “The Caring Company”, Harvard Business School
[3] Talenti Senza Età 2019. Donne e Uomini over 50 sul lavoro, ricerca a cura di Valore D
[4] Boston College, Harvard University, University of Michigan