5 Dicembre 2019
Dover badare ai familiare bisognosi di assistenza è sempre stato un freno per la carriera di una donna. Ora un master speciale insegna alle dipendenti delle aziende a sfruttare quel talento. Per diventare leader compassionevoli.
Riccarda Zezza è stata intervistata da Monica Bogliardi di Grazia in occasione del lancio del nuovo master CARE per figli caregiver e ne è nato un articolo pubblicato sul settimanale Grazia del 5 dicembre 2019. Ecco un estratto.
In che senso anche la cura, come la maternità, può essere un master?
Tutta la vita regala momenti di apprendimento, in particolare le fasi di transizione: apprendi qualcosa di necessario, devi abbandonare la vecchia idea di te e attrezzarti per gestire la nuova situazione. Il diventare “caregiver”, il prendersi cura dei genitori, è uno di questi momenti, e può essere sfruttato al massimo.
Quali competenze professionali vengono sviluppate dalla cura?
Ne abbiamo contate 19. Tra queste, quelle di tipo relazionale, la capacità di ascolto, quella di fare alleanze, il saper osservare. Ma anche la pazienza, l’abilità di gestire il rischio e il cambiamento, la flessibilità e l’agilità mentale. Tutte queste qualità formano la cosiddetta leadership compassionevole, una dote preziosa nell’agguerrito mondo del lavoro.
Che cosa penalizza la donna che cura i propri familiar?
Il fatto che i tempi professionali e quelli privati non siano mai armonizzati non aiuta. Come il non valutare i risultati finali, gli obiettivi raggiunti, ma controllare orari e presenze in ufficio. Il “caregiver” non pensa mai a sé come a una risorsa preziosa. Invece con CARE cambia il punto di vista, vince l’idea contraria, e quando lo scopri smetti di sottovalutarti e cambi il modo di vedere te stessa.
Qual è invece il valore aggiunto?
Le “caregiver” sul lavoro sono favorite dall’essere diventate brave ad ascoltare, a fare alleanze, motivare chi lavora con loro. Sanno fare squadra perché l’hanno imparato in un ambiente estremo come quello della malattia e del farsi carico, dove le energie di tutti sono preziose e vanno messe in campo.
Com’è strutturato il percorso del master CARE?
Dura tre mesi. I dipendenti interagiscono con moduli online, che alternano informazioni e domande che punto a mettere a fuoco le proprie reazioni nella vita quotidiana di caregiver. In più entrano in contatto con colleghi di altre aziende che vivono la loro stesso condizione: condividere aiuta a rompere l’isolamento e a trovare consigli preziosi.
Ma questi master funzionano?
Non dovrei essere io a dirlo, ma danno ottimi risultati: il 94 per cento dei nostri clienti ha rinnovato il contratto. Non solo: le persone apprendono più facilmente quando per loro è rilevante. La vita quotidiana è la cosa più rilevante che c’è, dunque impari più velocemente perchè sai di poter usare tutto e subito.