13 Febbraio 2025
Secondo i dati dell’Osservatorio Vita Lavoro di Lifeed, attraverso la piattaforma che negli ultimi 12 mesi ha coinvolto 10.000 dipendenti di grandi e medie aziende italiane, la dimensione della coppia è in modo stabile tra le prime tre più presenti, insieme alla dimensione professionale e a quella dell’amicizia.
A descriversi in modo spontaneo come partner è infatti ben il 48,4% degli utenti.
Per gli uomini, quella di coppia è al primo posto tra le relazioni personali più importanti. A rompere definitivamente lo stereotipo secondo cui sarebbero meno romantici, gli uomini considerano la coppia tra le dimensioni fondamentali della propria vita, facendo della qualifica di marito, compagno, alleato, fidanzato la prima nella lista dei ruoli più espressi dopo quello lavorativo.
Per le donne, questa dimensione viene invece solo al quarto posto, dopo quella lavorativa, l’amicizia e l’essere figlie.
E la coppia, con le sue negoziazioni e interazioni quotidiane, è una grande palestra di competenze che tornano molto utili anche sul lavoro: i partner di entrambi i generi si descrivono usando tratti come responsabile, premuroso, calmo, maturo e giocoso, ma anche estroverso, emotivo, organizzato e fantasioso. Questo li porta a usare ogni giorno comportamenti che sono vere e proprie palestre esperienziali per le competenze di collaborazione, comunicazione e feedback, ma anche per l’autocontrollo e l’agilità mentale.
“Secondo la metodologia del Life Based Learning, in tutti i nostri ruoli usiamo “comportamenti universali”, che possono essere facilmente adottati anche in contesti lavorativi, rendendo le persone molto più efficaci”, ha commentato Martina Borsato, responsabile dell’Osservatorio Vita-Lavoro di Lifeed. Ed ecco i dieci comportamenti più citati dagli utenti Lifeed quando descrivono il proprio ruolo di partner:
“Se trasferissi i comportamenti che uso quando sono premurosa come compagna anche nel mio ruolo di lavoratrice, mi prenderei cura delle persone del mio team con continuità, insegnando loro a essere autonome ma restano un punto di riferimento finché vorranno”, ha commentato una delle utenti della piattaforma.
È l’effetto della “transilienza”, parola coniata dal Life Based Learning di Lifeed per indicare la capacità di trasferire competenze e risorse tra i propri ruoli, divenuta un neologismo dell’enciclopedia Treccani nel 2023. Ma la transilienza funziona in entrambe le direzioni, e infatti ecco la riflessione di un altro utente: “Se usassi la capacità di gestire complessità e incertezza che ho come manager nel mio ruolo di compagno, gestirei gli imprevisti della vita personale mantenendo la calma anche di fronte a situazioni complicate”.