29 Giugno 2018
È stato presentato oggi, nel corso dell’evento Best Stage 2018 di Repubblica degli Stagisti, il label “Future@Work” realizzato in partnership con Life Based Value, il riconoscimento per le aziende che dimostrano un chiaro impegno verso le categorie fino ad oggi più svantaggiate nel mondo del lavoro – giovani e neomamme.
Le prime tre aziende a ottenere il label “Future@Work” sono state BIP – Business Integration Partners, Danone Company e Ferrero.
Sia la Repubblica degli Stagisti, il sito dedicato alla transizione dalla formazione al lavoro che ospita sulla sua piattaforma un network di aziende virtuose con i giovani, sia MAAM, combinano in modo innovativo i principi dell’attrazione e valorizzazione dei talenti con quelli della responsabilità sociale d’impresa.
«Noi ci occupiamo ormai da molti anni di valorizzare e dare visibilità alle aziende che vogliono offrire opportunità di qualità ai giovani, e che scelgono di apparire sul nostro sito abbracciando la nostra filosofia di trasparenza e responsabilità» dice Eleonora Voltolina, la giornalista che ha fondato e dirige la Repubblica degli Stagisti. «Quando abbiamo incrociato il progetto MAAM abbiamo capito che si basava sullo stesso principio: è stato un colpo di fulmine».
«MAAM è un progetto che può cambiare il mondo» spiega Riccarda Zezza, CEO di Life Based Value e co-autrice del Metodo MAAM: «Le imprese che ci hanno scelto hanno capito che investire sui neo genitori può aumentare la competitività di un’azienda, mentre il rischio che molte aziende ancora corrono è quello di rinunciare a questo capitale umano proprio nella fase della vita in cui le persone diventano potenzialmente più forti, competenti e mature».
«Il nostro impegno è migliorare, un pezzetto alla volta, la cultura di impresa in Italia. Vogliamo diffondere buone pratiche e convincere imprenditori e manager che sfruttare o sottopagare gli stagisti, o demansionare le neomamme, è una strategia perdente, uno spreco di capitale umano» aggiunge Voltolina: «Tra l’altro spesso i temi si intrecciano, perché capita che le giovani donne alle prime esperienze vengano penalizzate in sede di colloquio, o nella loro carriera, proprio per il “timore” che possano avere presto un figlio».
«Con MAAM noi dimostriamo esattamente il contrario: chi diventa genitore – sia le mamme sia i papà – ha l’opportunità di sviluppare delle competenze preziosissime anche per il lavoro» spiega Zezza: «I punti in comune tra l’essere un buon genitore e un buon manager sono molti di più di quanto si possa pensare: questa è la vera rivoluzione di MAAM».
Ed ecco il senso del label “Future@Work”: premiare e rendere visibili quelle aziende che investono davvero nel futuro. E cosa meglio che valorizzare i giovani e le donne in azienda, troppo spesso penalizzati, dimostra con i fatti la volontà di investire nel futuro?