7 Marzo 2019
Le imprenditrici sociali pensano in modo diverso e adottano pratiche e modalità uniche per guidare il cambiamento e innovare. Vedono soluzioni innovative ai problemi e non si arrendono fino a quando non realizzano un reale impatto nella società. Imparando da loro, è possibile identificare alcune best practice che possono essere applicate ad altri settori economici, sociali, culturali, sia dagli uomini sia dalle donne, per generare equità e benessere.
Il report Celebrating ChangemakHERS, How Women Social Entrepreneurs Lead and Innovate realizzato da Ashoka, l’ONG più influente al mondo che riunisce la più ampia rete di imprenditori e innovatori sociali, con il supporto di Citi Foundation, e diffuso proprio in occasione delle celebrazioni della Giornata Internazionale della Donna 2019, offre un’analisi delle barriere e delle opportunità legate alla leadership femminile nel settore dell’innovazione sociale, e dipinge una roadmap utile per creare ambienti inclusivi dove donne e ragazze possano realizzare con successo il cambiamento, risolvendo problemi sociali a beneficio dell’intera collettività. 40 le imprenditrici sociali citate, tra gli oltre 3.500 della rete globale di Ashoka, tra cui Riccarda Zezza, CEO di Life Based Value e co-author MAAM.
Indagando le modalità con cui queste imprenditrici sociali guidano il cambiamento, con creatività e perseveranza, emergono 4 modalità peculiari ed efficaci.
Le imprenditrici sociali:
In particolare, è proprio dal pensiero e dalle ricerche scientifiche di Riccarda Zezza che emerge la consapevolezza che le esperienze di vita e di caring quali la maternità possono rivelarsi degli asset preziosi.
È ormai nota l’importanza delle soft skill per poter operare e competere con successo nel mondo del lavoro. In quali contesti queste competenze vengono utilizzate maggiormente ogni giorno se non in quelli familiari? Tuttavia, il ruolo ricoperto dai caregiver (che per il 66% è affidato ancora alle donne), resta spesso sottovalutato e ampiamente informale.
La teoria, nata nel 2012 in Italia grazie all’intuito di Riccarda, che la maternità (e la paternità) sia un master in soft skill, è diffusa ormai a livello globale ed è riconosciuta come elemento chiave di una nuova leadership, in grado di generare crescita e benessere sociale, cambiando i vecchi paradigmi dell’economia e del mondo del lavoro. “Il punto è che quanto più chiediamo alle donne di seguire i modelli di leadership prevalenti, tanto più sarà difficile per le donne crescere e fiorire. Dobbiamo creare nuovi modelli di leadership. Ne abbiamo bisogno per realizzare il potenziale femminile. E ne abbiamo bisogno perché la società e l’economia hanno bisogno di diversi modelli di leadership” spiega.
Quanto più le società sanno riconoscere e celebrare i potenti esempi di queste donne, tanto più altre donne e ragazze saranno ispirate e sollecitate a fare lo stesso. Con il risultato di creare ecosistemi capaci di reagire velocemente ed efficacemente alle più urgenti sfide sociali e ambientali.
Non si tratta di aiutare le donne, ma di aiutare il mondo attraverso le donne. Si tratta anche di mostrare alle donne che c’è bisogno di loro, proprio così come sono.
Riccarda Zezza