La genitorialità viene considerata spesso un’esperienza che mette a rischio l’efficacia professionale. In realtà, diventare genitori è una straordinaria occasione di crescita, anche sul lavoro. Nel rapporto quotidiano con i figli, le persone allenano skill relazionali, organizzative e dell’innovazione creando una sinergia tra vita privata e lavorativa.
Va proprio in questa direzione la strategia di EY per promuovere una nuova cultura aziendale dove la possibilità di dedicarsi alla cura di sé e dei propri figli non sia soltanto un concetto astratto, ma una realtà concreta e attuabile. Da questo spunto prende il via un duplice impegno: da una parte la trasformazione e l’ampliamento di programmi e di policy aziendali ispirate a strumenti innovativi e nuove possibilità per dipendenti e collaboratori. Dall’altra, l’introduzione di un percorso di alta formazione, realizzato in collaborazione con Lifeed, a supporto della cura dei genitori (con figli di età da 0 a 3 anni) sia come professionisti che come individui.
“Vogliamo supportare la genitorialità permettendo alle nostre persone di dedicare più tempo ai figli, mettendo a loro disposizione ambiziosi percorsi di crescita personale e professionale. Per questo abbiamo scelto un programma di eccellenza per accompagnare i neo-genitori nel loro percorso e dotarli di strumenti utili a valorizzare le competenze acquisite durante la cura della propria famiglia”, dichiara Massimo Antonelli, AD di EY in Italia e Managing Partner dell’Area Mediterranea.
L’arrivo di un figlio è un’esperienza unica a livello emotivo e psicologico che corrisponde a un cambiamento radicale e di grande crescita nella vita di ambedue i genitori. Il concetto di cura presuppone lo sviluppo e il rafforzamento di competenze relazionali, creative e organizzative che in precedenza venivano poco o per nulla sfruttate.
Problem solving, risk taking, decision making, sono solo alcune delle skills connesse alla genitorialità, ma che possono essere decisive non solo a livello personale ma anche professionale. Alla base del progetto You Care You Learn di Lifeed per EY c’è il presupposto che diventare genitore non debba essere visto come un ostacolo alla sfera professionale, ma anzi restituisca professionisti con competenze accresciute. Il percorso di alta formazione digitale mette al centro self learning e crescita personale e si basa su un approccio rivoluzionario di sinergia tra genitorialità e lavoro.
Il programma, che si fonda sulla metodologia Life Base Learning, è articolato in diversi strumenti:
– lezioni in modalità micro-learning con materiali multimediali
– moduli formativi incentrati sulle diverse competenze
– missioni real-life per confrontare quanto emerso durante il percorso con la propria realtà quotidiana
– stanze collettive per condividere e confrontare esperienze e riflessioni con gli altri genitori presenti sulla piattaforma
Grazie al percorso formativo di Lifeed possono essere allenate diverse competenze chiave nella vita professionale e personale di ciascuno di noi:
– Relazionali: empatia, ascolto, comunicazione
– Organizzative: delega, gestione del tempo e delle complessità, saper prendere decisioni
– Di innovazione: problem solving, creatività, gestione del cambiamento
You Care You Learn di Lifeed permette ai neogenitori di EY di vivere l’esperienza genitoriale e del prendersi cura, sviluppando nuove competenze e imparando il metodo per trasferirle da un ambito all’altro della vita.
Secondo la filosofia EY, essere genitore è una fondamentale esperienza di crescita personale in grado di creare valore umano per entrambi i genitori. A tale scopo l’azienda ha deciso di supportare i neo genitori sia in termini di tempo a disposizione da dedicare alla cura dei figli che di sostegno economico.
Nel primo caso, EY riconosce ai nuovi papà con figli anche adottivi ulteriori 10 giorni in aggiunta ai 10 giorni di congedo di paternità previsti per legge (per la donna tale periodo è di 5 mesi). L’obiettivo è permettere ai propri dipendenti di poter stare con la famiglia per un periodo di 20 giorni consecutivi.
La nuova policy aziendale inoltre prevede la trasformazione del bonus mamme in bonus genitori. In pratica, il rimborso economico disponibile per aiutare le neo mamme nel sostenere le spese di asili nido e baby sitter nei primi mesi dopo il rientro al lavoro, già presente nel welfare aziendale, viene esteso anche ai papà, sia dipendenti dell’azienda che liberi professionisti.