CHI SI PRENDE CURA DELLE MAMME? NEMMENO LORO STESSE

IL SENSO DI COLPA CHE NEI PADRI NON C’È

Maternità e cura di sé, Lifeed presenta i nuovi dati dell’analisi dell’Osservatorio Vita – Lavoro
L’88% delle donne riconosce che prendersi cura di sé genera capacità di iniziativa e energia positiva

Milano, 04 maggio 2022 – L’80% delle madri sente di mettere i propri bisogni e desideri al secondo posto, poiché il tempo per sé è vissuto con conflittualità e senso di colpa. Quasi tutte (98%) vivono la cura familiare, della casa o il lavoro come prioritario a differenza dei papà, che hanno questa percezione solo nel 65% dei casi (il 33% in meno rispetto alle mamme). 

Tra le motivazioni, la mancanza di tempo è riportata da oltre la metà delle madri (55%), ma anche in questo caso la percezione è diversa tra i genitori: solo il 30% dei padri (-25% rispetto alle madri) dichiara di non avere abbastanza tempo per prendersi cura di sé.

Sono questi alcuni dati emersi dalla nuova analisi di Lifeed, condotta su un campione di 400 mamme (di età compresa tra 28 e 55 anni) che hanno partecipato a un percorso sulla maternità e la cura di sé. A loro è stato chiesto di riflettere su come vivono il tempo dedicato a sé stesse e sulle competenze di cui si sentono arricchite quando lo fanno.

“Mi sento egoista… Mi sembra di perdere tempo… Desideri e bisogni personali possono aspettare: c’è sempre qualcosa di più importante e di più urgente da fare prima”. Solo il 20% si è detta in disaccordo con questa affermazione, mentre i padri sono il 33%.

“Manca una cultura della cura di sé, considerata troppo spesso come una pratica accessoria, come “uno sfizio” che non genera alcun tipo di produttività. La maggior parte delle madri associa la cura di sé a una assenza, la propria. Ed è così che un momento di ricarica è immediatamente vissuto come tempo sottratto ad altro, mancata cura di altri. A questo si aggiunge un motivo più pratico: la percezione di mancanza di tempo si traduce nella creazione di una gerarchia di priorità dove la cura di sé finisce quasi sempre all’ultimo posto.” – così ha commentato i dati Martina Borsato, Data Strategist di Lifeed.

L’ 88% delle madri che dedicano tempo a sé ha più capacità di iniziativa

I dati dell’Osservatorio Vita- Lavoro di Lifeed invece dimostrano che il tempo dedicato a sé stesse e alla cura di sé, oltre a migliorare il benessere, allena nelle madri sei competenze fondamentali, utili anche nel il mondo del lavoro: 

  1. 88% più iniziativa ed energia: l’88% delle mamme riconosce un miglioramento delle proprie capacità di iniziativa e della propria energia positiva e voglia di fare. Questa risulta del 20% superiore nelle mamme over40 (98%) rispetto alle mamme under40 (79%);
  2. 65% più innovazione: il 65% sente di migliorare creatività, l’apertura e agilità mentale;
  3. 54% più attenzione e focus: il 54% riconosce un miglioramento nella capacità di concentrazione, attenzione e lucidità;
  4. 45% migliore gestione dello stress: il 45% migliora la capacità di gestire situazioni di stress o di ansia e riconosce un atteggiamento più sereno e rilassato. Nelle mamme under 40 (50%) risulta superiore del 20% rispetto alle mamme over 40 (40%); 
  5. 25% più sicurezza di sé: il 25% riconosce maggiore autostima, senso di realizzazione, soddisfazione personale, che risulta più alto del 33% nelle mamme under 40 (30%) rispetto alle mamme con più di 40 anni (20%);
  6. 20% più competenze relazionali: il 20% sviluppa maggiore empatia, comprensione, voglia di condividere e stare con gli altri in modo diverso e scopre una maggiore qualità della presenza. Un dato che risulta più alto del 45% nelle mamme over 40 (25%) rispetto alle mamme under 40 (14%). 


“Sappiamo che la cura di sé ha un impatto positivo sul nostro benessere. Ma c’è dell’altro: quando la cura di sé passa dall’essere un evento occasionale a una pratica continua e integrata nella quotidianità, ci permette di allenare molte delle competenze che ci rendono efficaci, anche sul lavoro. Ecco perché nelle aziende il benessere dei collaboratori non dovrebbe essere argomento esclusivo di chi si occupa di welfare” – ha concluso Martina Borsato.

Di questi temi si parlerà nel corso del Digital Talk “Le competenze delle madri trasferite sul lavoro” organizzato da Lifeed il 5 maggio, durante il quale Alice Brioschi presenterà il libro “Non sei il tuo senso di colpa. Riflessioni contro il mito della “supermamma” (Prospero Editore, pp.216) di cui Martina Borsato è coautrice.

Assieme a loro prenderanno parte al talk Francesca Martino, coordinatrice Spazio Donna Milano, We World, che condividerà uno spaccato della realtà postpandemica raccontando storie di donne in difficoltà e Sabina Tarozzi, Responsabile Welfare di UnipolSAI, che affronterà il tema del ruolo delle aziende e degli individui, portando la testimonianza dell’impegno di UnipolSAI nell’attuare programmi che mirano a legittimare la genitorialità condivisa.